La cucina è il luogo dove può capitare di trascorre un bel po’ del tempo libero. Per tante persone si tratta di una passione, per altre di un semplice hobby. In ogni caso per cucinare è necessario disporre di strumenti e utensili ad hoc. In particolare, un oggetto che non deve mancare a chi piace stare dietro ai fornelli e presentare le proprie creazioni con un tocco di classe è il coprivivande. Spesso si tende a sottovalutare la sua utilità e si pone in fondo alla lista degli acquisti per la casa. Invece, grazie a questa guida, sarà possibile comprendere la reale funzione di un coprivivande per poter scegliere quello più consono alle proprie necessità.
A cosa serve un coprivivande
Il coprivivande è un attrezzo che ha di solito la forma di una cupola o di una semisfera. Ha un pomolo nella parte alta per la presa e va posto sul piatto di servizio. Il suo scopo è almeno duplice. Preservare la temperatura della preparazione perché resti ottimale fino al momento dell’assaggio e riparare la preparazione stessa dalla polvere e da altri fattori esterni.
Il coprivivande si trasforma in un accessorio indispensabile quando si organizza una cena sotto le stelle. E’ molto suggestivo mangiare all’aperto soprattutto durante la stagione più calda dell’anno. Bisogna però avere un particolare riguardo per le consumazioni, ad esempio, a buffet. Per quanto riguarda il mantenimento della temperatura ma, soprattutto, per un discorso di igiene, “chiudere” il piatto di portata con un coprivivande è praticamente d’obbligo.
Questione di stile
Belli e d’effetto in acciaio inossidabile o trasparenti in plexiglass luminoso: mettere a tavola uno o più coprivivande è un segno di stile. Alcuni modelli, poi, sono molto rifiniti e attenti al dettaglio al pari di veri e propri centrotavola. Sono fatti con materiali in contrasto e anche di pregio (come il legno per il pomolo, o l’argento per la cupola). In generale però il coprivivande non è molto esibito. Spesso si crede che sia un accessorio “da ristorante” e difficilmente lo si utilizza tra le mura domestiche. Non dovrebbe essere così. Gli ospiti non potranno che apprezzare la sua presenza che dona un tocco di raffinatezza alla mise en place. Ovviamente ogni occasione ha il suo coprivivande da sfoggiare. Nella quotidianità, ad esempio, nulla vieta di utilizzare i modelli più semplici realizzati in retina di tessuto, metallo, naturale o laccato.
Quale materiale preferire
Il coprivivande può essere realizzato in più di un materiale. Ne esistono modelli in vetro, cristallo, plastica, argento e acciaio. Come orientarsi nella scelta del materiale? Di certo il gusto personale può suggerire un acquisto piuttosto che un altro. Poi c’è il discorso del budget e, non poco rilevante, quello dello stile della tavola. A livello di funzionalità, in un coprivivande di ultima generazione il tipo di materiale utilizzato non fa la differenza. Certo, non si può non sottolineare che il cristallo e il vetro siano molto delicati, così come l’argento possa risultare un po’ fuori dai tempi. Per un discorso di praticità e facilità di pulizia, di certo l’acciaio e la plastica sono da mettere sul gradino più alto del podio. Per gli animi green infine, risulteranno accattivanti i modelli in bamboo naturale.
Tante forme diverse
Il coprivivande tradizionale è caratterizzato da una forma a semisfera che, dagli addetti ai lavori è chiamata anche cloche. In commercio, però, è possibile reperire modelli che hanno forme diverse. Ci sono i coprivivande a forma di campana, di cilindro e “a ombrello”. Quest’ultimo, in particolare, ha una struttura a spicchi. Può essere quadrata o esagonale. Gli spicchi sono uniti tra loro da giunture flessibili che consentono l’eventuale chiusura salvaspazio del coprivivande.
Esistono coprivivande fissi e richiudibili. Questi ultimi vantano un semplice meccanismo che consente di “chiuderli” quando non sono in uso. Di solito si tratta di una cordicella che, semplicemente tirata verso l’alto o vero il basso, fa schiacciare il modello su se stesso. E’ una delle opzioni da tenere in mente soprattutto nel caso in cui non si disponga di tanto spazio. Va detto, infatti, che il coprivivande non è tra gli accessori più discreti, in quanto a misure.
Perché acquistare un coprivivande
Il coprivivande è un accessorio con una propria ed evidente funzione. Ripara i cibi dal contatto con l’aria e da altre situazioni poco gradevoli. Si pensi, ad esempio, allo starnuto o a un colpo involontario di tosse. O, ancora, al passaggio di mosche o zanzare che si verifica sopratutto nelle occasioni in cui si mangia all’aperto. In più coprire il piatto con l’apposito accessorio significa mantenere inalterata la temperatura e gli aromi della preparazione, fino almeno al momento del servizio. Si tratta di un paio di caratteristiche da tenere presente quando si stila lista degli accessori e strumenti “da cucina” da avere in casa.